Negli ultimi anni gli smartphone si sono dotati di fotocamere sempre più performanti e con un numero sempre crescente di obiettivi per ottenere foto di qualità professionale. È quindi possibile fotografare un matrimonio con lo smartphone?
La risposta non può essere monosillabica e necessita argomentazioni che scendano nel dettaglio di una realtà sfaccettata ed eterogenea come quella della fotografia di matrimonio.
Fra tutti gli ambiti e le applicazioni possibili dell’arte fotografica, abbiamo scelto il matrimonio per due ovvi motivi: il primo è per la specificità di questo blog, il secondo è per via delle differenti tipologie di fotografie che si incontrano nel matrimonio: ritratto, reportage, still life, architettonica, paesaggistica e via dicendo.
Certamente non vogliamo dire che la fotografia di matrimonio sia la più completa né la più valevole fra le fotografie, però è sicuramente quella che racchiude il maggior numero di sottoinsiemi fotografici (benché approfonditi solo in parte nel dettaglio). Per sua natura quindi, la fotografia di matrimonio porta con sé anche tutto un corollario di problemi che necessita soluzioni specifiche da mettere in campo volta per volta.
Come punto di partenza nella nostra analisi, dobbiamo dare per scontato che il file RAW della macchina fotografica e dello smartphone sia identici in termini di resa fotografica.
Poniamo per assurdo quindi che i file registrati nella memoria di entrambi gli apparati siano tecnicamente identici.
Per inciso, questo porre in essere di una tesi non ancora realizzata nella realtà (ma sicuramente realizzabile nel futuro) va a vantaggio, e non a discapito, dello smartphone.
Non sarà necessario fare distinzione tra full frame, APS-C, medio formato, DSLR, mirrorless eccetera: a noi interessa il file in uscita che abbiamo immaginato essere identico sia per smartphone sia per macchina fotografica.
Cominciamo.
Il nostro matrimonio standard inizierà di mattina e finirà verso l’ora di cena: diciamo che avremo davanti a noi circa 12 ore di fotografie. In queste dodici ore dovremo essere pronti a risolvere tutti i problemi che potremmo incontrare.
Problema n.1
Le batterie si scaricheranno. Bisognerà quindi avere delle batterie di riserva che si possano cambiare molto velocemente, diciamo, nella più rosea delle ipotesi, in circa 5 secondi (avendo le batterie pronte in tasca e le mani libere (stile cambio gomme ai PIT STOP della Formula 1).
Problema n.2
La memoria su cui salvare le foto si riempirà e andrà quindi sostituita con almeno un’altra che, al pari delle batterie, dovrà essere cambiata con velocità da Gran Premio.
Problema n.3
Bisognerà poter lavorare anche sotto l’accecante sole estivo di mezzogiorno all’uscita degli sposi dopo la cerimonia. Servirà un sistema che blocchi la luce del sole e consenta di vedere con estrema chiarezza chi o cosa stiamo inquadrando.
Problema n4
Dovremo essere pronti a fare luce e a usare il flash. Sì, alle volte non c’è niente da fare, bisogna proprio usare il flash. Occorrerà quindi avere un’unità per dare i colpi di luce necessari qualora mai la luce dovesse essere davvero troppo, troppo bassa o quando il controluce necessita di potenza per schiarire le ombre (come all'ingresso in chiesa della sposa).
Problema n.5
Capiterà che faremo le foto anche sotto la pioggia. Purtroppo alle volte bisogna stare sotto l’acqua per fare le fotografie indispensabili. Lo strumento che useremo per fotografare dovrà avere un qualche grado di impermeabilità.
Problema n.6
Faremo foto quasi ininterrottamente per molte ore, magari non proprio per 12 ore di fila, ma quasi. Il nostro strumento dovrà essere quindi il più ergonomico possibile, non solo per una questione di praticità ma anche per una questione di sicurezza: non può scivolarci dalle mani.
Problema n.7
Occorrerà infine cambiare obiettivo. Gli sposi pagano il fotografo di matrimonio per fare un bel lavoro: se vogliamo fare un bel lavoro dovremo cambiare obiettivo più volte, oppure dovremo usare un obiettivo a lunghezza focale variabile, comunemente detto zoom (e sovente cambieremo più obiettivi zoom). Specifichiamo: zoom ottico, non digitale.
Questi appena elencati sono i sette problemi fondamentali e inderogabili cui bisogna far fronte per poter fotografare un matrimonio.
Vediamo ora come applicare al nostro immaginario smartphone “matrimoniale” le soluzioni necessarie per ciascun problema elencato.
Soluzione n, 1
Dovremo avere una o più batterie di riserva da cambiare velocemente: quindi dovremo avere un alloggiamento adatto per lo scopo. E le batterie di solito non sono la parte più piccola della componentistica elettronica.
Soluzione n, 2
Dovremo avere una o più memorie di riserva da cambiare velocemente: anche qui avremo bisogno di un alloggiamento adeguato per aprire, estrarre, inserire e chiudere in tempi da record.
Soluzione n, 3
Dovremo poter vedere in pieno sole con chiarezza: quindi occorrerà un oculare per poter vedere le immagini senza fastidiosi riverberi almeno in fase di ripresa. Gli oculari devono avvolgere l'occhio, sporgono e sono ingombranti.
Soluzione n, 4
Dovremo avere un flash: occorrerà quindi avere un sistema di illuminazione, meglio se munito di aggancio e di sgancio rapido per fare luce quando dovesse occorrere. Il flash va a batteria, e deve avere una buona carica per poter illuminare adeguatamente: sarà abbastanza grande (più di uno smartphone sicuramente), sia per contenere le batterie, sia per avere una lente adatta a illuminare uniformemente il maggior spazio possibile.
Soluzione n, 5
Dovremo avere uno strumento con un certo grado di impermeabilità: la pioggia non dovrà essere un problema per il corretto funzionamento della macchina, e i comandi dovranno funzionare bene sempre sempre e sempre al primo colpo, anche con le mani e le dita bagnate.
Soluzione n, 6
Dovremo avere un sistema di impugnatura adeguato per consentire una presa comoda e stabile durante le ore di ripresa, specialmente negli spostamenti e in mezzo agli invitati scatenati durante i balli.
Soluzione n, 7
Dovremo infine avere uno o più obiettivi intercambiabili. Occorrerà quindi un sistema di obiettivi muniti di aggancio e sgancio rapido per montare le giuste ottiche alla bisogna, sia a focale fissa sia zoom. Per carità, in realtà si può fare tutto (male) con un unico obiettivo fisso.
Queste sono le soluzioni base imprescindibili per fare un'adeguata fotografia di matrimonio.
Conclusione
Se dovessimo davvero usare uno smartphone come sostituto della macchina fotografica durante i matrimoni, ci troveremmo nella necessità di doverlo modificare con le soluzioni appena descritte.
La realtà della fotografia di matrimonio è più complessa di come l'abbiamo raccontata: lo scopo dell'articolo è delimitare una porzione di lavoro che sfugge a chi sostiene che prima o poi sarà possibile fare foto ai matrimoni con lo smartphone.
No, non è possibile, non nell'immediato, almeno. Però se in futuro dovesse essere così, vorrebbe dire che lo smartphone si sarebbe radicalmente trasformato sia nella forma sia nella sostanza in una macchina fotografica capace di fare anche le telefonate.
Detto questo, viva la tecnologia, viva il progresso e viva le macchine fotografiche che fanno anche le telefonate.
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