In questi tempi di coronavirus la certezza della pianificazione a lungo termine sta cedendo obbligatoriamente il passo alla rassegnata presa di coscienza che qualunque cerimonia o evento possa essere grandemente modificato o addirittura annullato il giorno stesso dell'evento.
Per via della situazione attuale sta perciò diventando abbastanza comune quello che in gergo viene definito "micro wedding".
In realtà la locuzione micro wedding è stata inventata relativamente da poco tempo, e come molti nuovi neologismi non ha una definizione precisa unanimamente riconosciuta né dagli addetti ai lavori né dalla società.
Come per tutte le parole ci vuole tempo affinché queste prendano la loro posizione ben precisa all'interno del vocabolario. Possiamo aggiungere che oltre ai micro wedding, tanto per complicare le cose, esistono anche i "minimony" e i "sequel wedding".
Ma vogliamo tranquillizzare subito i lettori: come per il micro wedding anche questi ultimi due hanno un significato abbastanza ampio e variabile, non determinato aprioristicamente da ferree leggi scritte od orali che affondino la loro efficacia in una consolidata tradizione.
Il micro wedding per estensione è un matrimonio con pochi partecipanti.
Quanti "pochi" partecipanti in realtà è totalmente a discrezione degli sposi. C'è chi dice fino a 10, chi fino a 50, chi dà altre cifre ancora: l'idea è quindi quella che abbiamo espresso prima, ovvero che sono gli sposi a decidere il numero degli invitati.
Per il fotografo di matrimonio, partecipare a un matrimonio con pochi invitati significa avere la possibilità di poter curare maggiormente e con più attenzione la qualità artistica delle fotografie stesse, e lo stesso dicasi per gli altri professionisti nei rispettivi mestieri.
Il matrimonio è un'istituzione normata dal diritto civile in maniera abbastanza chiara e precisa per quanto riguarda la sua validità legale: che sia un matrimonio concordatario (il cosiddetto matrimonio religioso con valore civile) o un matrimonio civile, l'unica cosa che conta affinché abbia valore è che vengano rispettate le tempistiche di pubblicazione, di celebrazione e le modalità che ne definiscono lo svolgimento e che soddisfano i requisiti per la sua validità (che ci siano le registrazioni presso l'ufficio dello stato civile, i testimoni, le carte in regola ecc.).
Appare chiaro quindi che le nuove mode e i nuovi nomi assegnati a queste servano più che altro per dare un'indicazione di massima, per suggerire una via e un approccio che portino in ogni caso verso la stessa direzione, ovvero la celebrazione del matrimonio così come è codificato dalla legge italiana.
Che siano quindi presenti uno, cento o mille invitati non fa differenza: il matrimonio se svolto secondo tutti i parametri civili sarà valido, sarà socialmente accettato e potrà essere una bellissima festa in qualunque modo venga concepito e in qualunque modo venga chiamato.
I minimony e il sequel wedding sono collegati fra di loro, nel senso che il primo può essere svolto con pochi invitati (anche qui, quanto pochi e a scelta degli sposi) e può essere inteso come anticipazione di un secondo matrimonio più sostanzioso e/o con diversi invitati e in una diversa location rispetto al primo.
Per semplicità potremmo banalmente considerare il micro Wedding e il minimony la stessa cosa, e il sequel wedding come la continuazione, più avanti nel tempo, della "festa" iniziata nel primo.
Posto che nessuno ha tempo e voglia per impiegare energie in qualcosa di estremamente superfluo, è bene puntualizzare che
il micro wedding (o minimony) sono un'esigenza attuale dettata dalle problematiche legate al covid.
Le persone oltre che per amore, storicamente, si sposano anche per altri validissimi motivi di necessità. Come per molte cose alle volte bisogna cogliere la palla al balzo e scegliere se rinunciare completamente a ciò che ricerchiamo oppure adeguarci e modificare le nostre azioni per raggiungere un comunque ragionevole e utile (se non addirittura indispensabile) compromesso.
L'organizzazione del micro wedding appare essere quindi un'alternativa valida capace di conferire ugualmente sia la perfetta validità legale sia un adeguato e memorabile festeggiamento per gli sposi e per gli invitati.
Noi dello Studio Icona Wedding, come fotografi di matrimonio a Novara siamo felici di poter essere presenti ai matrimoni di qualunque dimensione, dai micro wedding fino ai matrimoni di gran gala con centinaia di persone presenti. L'opzione successiva plausibile potrà essere quindi, qualora gli sposi lo volessero, il sequel wedding per l'appunto ovvero una seconda celebrazione, magari solo religiosa o simbolica, di fronte anche ad altri ospiti e magari in un'altra location. Non dovrà per forza avere un numero maggiore di invitati, ma questo potrebbe essere in realtà il motivo fondamentale che spingerebbe gli sposi novelli a chiamare attorno a sé il numero originario di persone che avrebbero voluto avere vicino durante la prima celebrazione.
Per farla breve, possiamo dire che il matrimonio volendo, potrà svolgersi in due giornate differenti: la prima giornata servirà a dare valore legale all'unione e si svolgerà con pochi invitati mentre la seconda giornata (magari anche dopo mesi) servirà per festeggiare in maniera più completa di fronte a un maggior numero di amici e parenti con tutto quello che ne verrà dietro (musica, balli, divertimenti eccetera).
Le motivazioni per una simile suddivisione del matrimonio, possono essere svariate, ma quella che al momento sembra essere la principale è proprio, purtroppo, il covid.
In condizioni normali, se uno degli sposi avesse 37,6° di febbre verosimilmente non ci sarebbe nessuna conseguenza.
In questo difficile periodo però la legge impone comportamenti ben precisi e se le tempistiche necessarie per avere la certezza di essere negativi al tampone non dovessero essere sufficienti per poter vivere la giornata di festa in serenità, l'unica soluzione sarebbe proprio l'annullamento dell'evento.
Purtroppo oggi anche un banale raffreddore porta con sé tutta una serie di conseguenze che in condizioni normali non sarebbero neanche prese in considerazione.
Del resto tutti noi credo, siamo andati a lavorare o comunque fuori di casa con qualche linea di febbre e\o con il raffreddore, durante il corso della nostra vita prima del covid. Oggi farlo diventa un problema sanitario, legale e di coscienza. A prescindere da tutte le valutazioni mediche, sociali, economiche e politiche che il covid scatena in giro per il mondo.
Quando questa situazione sarà superata, allora sarà possibile prendere più a cuore leggero un impegno importante come quello dell'organizzazione di un matrimonio con decine se non centinaia di invitati e con la mole di lavoro, tempo e soldi che questo richiede.
Dividere il matrimonio in due parti o semplicemente ridurre grandemente il numero di invitati e di persone che lavoreranno durante la giornata, può abbassare notevolmente il tasso di incidenza negativa che un eventuale annullamento all'ultimo momento potrebbe generare.
Come per tutte le cose bisogna avere pazienza e analizzando le circostanze in base alle giuste priorità è possibile poter vivere i momenti di socialità e di celebrazione con consapevole e serena soddisfazione.
Comments